Il rumore delle foglie che cadono by Fabio Raffi

Il rumore delle foglie che cadono by Fabio Raffi

autore:Fabio Raffi
La lingua: ita
Format: epub
editore: ilmiolibro.it
pubblicato: 2017-11-09T00:00:00+00:00


E' più forte di me, quando qualcosa si rompe, o decido che sia utile migliorarla, non riesco ad aspettare, ragiono su come fare al meglio il lavoro, le possibili varianti e appena trovo il tempo mi applico e chiudo il discorso… per passare al prossimo lavoro!

Le barche sono sistemi complessi ed è scomodo viverci, inoltre tutto è molto delicato, con vari gradi di robustezza, ogni parte, sistema, apparato è soggetto a scossoni, urti e rotture, dunque la manutenzione è fondamentale, come è importante limitare le scomodità, i gradini per uscire all'esterno possono essere scivolosi, il bagno è sempre piccolo e muovendosi si può urtare qualcosa e romperlo, il limitato isolamento termico può gelare le pareti o infuocarle nella stagione calda, poi è un continuo pulire, pulire, pulire… ma forse è proprio questa continua lotta, questa avventura quotidiana che tiene sempre vivo e attivo, che mi fa amare l'essere in barca.

Navighiamo molto veloci, 14/16 km/h, circa 8-9 nodi, la corrente spinge forte ma insieme a noi viaggiano anche molti rami e alcuni tronchi, molto grandi, arrivati a Lione, il fiume Saone si congiunge con il fiume Rodano, per arrivare vicino al centro città si deve risalire un tratto del Rodano, lo imbocchiamo tornando indietro e costeggiando per un tratto il Saone, la corrente è fortissima, ora è contraria, Sirius passa in un attimo da15 km/h a 9 km/h, appena 5 nodi, fatica molto, inoltre sono frequenti dei mulinelli velocissimi, consultiamo la carta e notiamo che il Rodano, dopo il primo tratto che stiamo percorrendo, termina, più precisamente termina il tratto navigabile, così almeno ci sembra di capire, ma il centro città è ancora più avanti, continuiamo a risalire il fiume, la corrente è sempre più forte.

Arriviamo ad un grande ponte, sulle sponde sono ormeggiate enormi navi da crociera fluviale, sono grandissime ma molto basse, per poter passare sotto i ponti, continuiamo e notiamo poco prima del ponte che si avvicina, una forte turbolenza in acqua, i mulinelli sono enormi e si mescolano tra loro, già ora Sirius sbanda e si inclina leggermente di lato in una danza innaturale, Cesare a prua intuisce che più avanti la situazione è peggiore, ci avvisa di accelerare e puntare a metà campata, tra i due grandi piloni del ponte, aumento i motori a 2800 giri, il massimo è 3000/3100, accelera di pochissimo, arriviamo al centro della turbolenza e per un attimo si gela il sangue, Sirius inizia a prendere una direzione diversa da quella che gli impongo con i timoni, la poppa viene spostata verso destra dall'enorme mulinello rollando leggermente come se avesse preso un'onda sulla fiancata! allora cerco di correggere la prua, il pilone di cemento è vicino, controsterzo e accelero al massimo dei giri e finalmente lo scafo si rimette dritto, ritrova acqua più calma e riprendo il controllo, Roberta è muta, dalla riva alcuni passanti assistono, aspettandosi il peggio.

“Per la miseria” urlano tutti…, sentito che roba? non possiamo continuare, abbiamo capito cosa significa il “fine fiume” sulla mappa…, passato il ponte accostiamo



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